Alla comunità scolastica

 

In considerazione della situazione critica che è sotto i nostri occhi, ricevendo molteplici telefonate da parte di genitori, mi permetto di inviare a tutta la nostra comunità scolastica questa personale riflessione.

È triste per noi lavoratori della scuola osservare le tante aule vuote che abbiamo in questi giorni e siamo consapevoli che tenere a casa i nostri ragazzi li priva delle relazioni di cui la scuola è ricca.

Tuttavia, vedendo l’incremento dei casi di positività che interessano i nostri territori, assumo la responsabilità di chiedere a tutti un supplemento di prudenza.

La presenza di un caso di positività fra i docenti comporta, in automatico, la necessità di porre in quarantena fiduciaria le classi in cui il docente ha svolto lezione in presenza e, di converso, la presenza di un caso di positività fra gli alunni, porta alla necessità di mettere in quarantena fiduciaria i compagni di classe e tutti i professori che si configurano come contatti, nelle 48 ore precedenti il tampone o, in caso di sintomaticità, nelle 48 ore antecedenti la comparsa dei sintomi del caso.

Questo quadro fa sì che molte classi e molti docenti non possano svolgere le normali attività didattiche e si debbano disporre in urgenza molte variazioni di orario.

La scuola cerca di far fronte a tutte le criticità e tutti comprendiamo le difficoltà dei ragazzi e delle famiglie.

Penso che riusciremo a non vanificare lo sforzo educativo di tutti -sia in casa che a scuola- se cerchiamo di darci una mano vicendevole e ci affidiamo al senso di responsabilità di tutti.

Mi permetto quindi di chiedere di osservare -tutti noi- comportamenti orientati alla prudenza e al buon senso.

La scuola assicura la Didattica a distanza alle classi che sono a casa per effetto dei provvedimenti disposti dal Governo e, nei casi di positività COVID, dall’Azienda sanitaria locale.

Ma siamo disponibili ad attivare la didattica a distanza anche in quei casi “dubbi” in cui, visto il dilagare dei contagi, il buon senso suggerisce di non far venire a scuola i ragazzi, per non creare situazioni ancora più critiche.

Se, ad esempio, in famiglia ci sono casi in attesa di esito del tampone o casi di sintomaticità sospetta, è prudente tenere a casa i ragazzi, anche se alla loro classe tocca il turno in presenza. È vero che il contatto di contatto di caso può frequentare, ma se poi si verificano casi di positivizzazione successiva, questo si traduce nell’aumento di classi e docenti da porre in quarantena, con il rischio di dover prevedere la chiusura della scuola.

Chiedo quindi alle famiglie una disponibilità in tal senso e sono disponibile, insieme ai docenti, per ogni chiarimento.

Chiedo anche ai ragazzi lo sforzo di seguire in modo attento e puntuale le attività didattiche che riusciamo ad assicurare. È faticoso seguire collegandosi con strumenti digitali, è disorientante il contesto che tutti viviamo, ma dobbiamo tenere duro.

Questo è un tempo che ci toglie tanto, ma può darci l’occasione di scoprire in noi stessi risorse emotive ed affettive che neanche avremmo pensato di avere. La nostra intelligenza e la nostra libertà possono essere più forti di ogni condizionamento. Possiamo farcela.

Anche stando a casa puoi leggere, vedere un bel film, un buon documentario, ascoltare buona musica, mantenere i contatti con i tuoi amici e far fiorire il bene che è in te. Non esiste condizione di vita che non possa farci crescere. Aiutiamoci ad ammirare e custodire ciò che è buono per noi e per i nostri cari.

Ai docenti e a tutto il personale, al di là dell’ovvio richiamo all’osservanza delle disposizioni formali, dico grazie per l’impegno che metteremo per impedire la deriva educativa dei nostri ragazzi per il secondo anno consecutivo, per cui, in particolare i docenti posti in quarantena, svolgeranno attività didattica e registreranno quanto riescono a realizzare con i loro ragazzi, ai quali ricordo che ogni occasione persa è un impoverimento del loro percorso di vita.

 

Un cordiale saluto a tutti

d.s. Luciana Leonelli